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Pastor, Ludwig von.

Storico tedesco. Allievo di J. Janssen, nel 1881 ottenne la cattedra di Storia all'università di Innsbruck. Successivamente, a partire dal 1901, diresse per molti anni l'Istituto storico austriaco di Roma. Noto studioso di storia del Cattolicesimo, tra il 1920 e il 1928 fu rappresentante dell'Austria presso il Vaticano, in un primo tempo in qualità di incaricato d'affari e, in seguito, come ministro plenipotenziario. Dal 1926 fu socio straniero dell'Accademia dei Lincei. La sua opera principale è una Storia dei papi dalla fine del Medioevo, scritto di vastissime proporzioni, diviso in 16 volumi e in 22 tomi, pubblicato nel 1932. Sebbene redatto dal punto di vista del Cattolicesimo ortodosso, con una impostazione sostanzialmente apologetica in opposizione all'interpretazione della dottrina protestante, questo scritto rappresenta un documento di notevole importanza, per il fatto che buona parte del materiale di informazione fu tratto dall'archivio segreto della Santa Sede. Proprio la ricchezza della documentazione, in buona parte inedita, consentì all'autore di correggere alcuni giudizi correnti sul papato, divenuti luoghi comuni in ambiente protestante, mentre il fatto di aver abbracciato la tesi cattolica non impedisce a P. di criticare l'operato di alcuni papi del Rinascimento. L'esposizione riguarda gli anni dal 1417 al 1799 (Aquisgrana 1854 - Innsbruck 1928).